Gli atti di bullismo tra bambini e adolescenti è un problema serio diffuso che può avere impatti a lungo termine sul benessere dei giovani coinvolti. Un fenomeno che richiede un’attenzione costante e una risposta efficace da parte della società, delle famiglie e delle istituzioni educative. 

In questo articolo esploreremo in dettaglio le cause del bullismo infantile, i segni da riconoscere e le strategie per prevenirlo e affrontarlo. 

Definizione di bullismo infantile 

Il bullismo è un comportamento aggressivo e dannoso in cui un individuo da solo o in gruppo cerca di danneggiare o mettere in imbarazzo un’altra persona. Sfruttando spesso una asimmetria di potere il comportamento può manifestarsi verbalmente, fisicamente o attraverso strumenti informatici (in questo caso parliamo di cyberbullismo).

Recenti studi hanno evidenziato che l’insorgere di una prima manifestazione di comportamenti di bullismo avviene a partire dalla scuola di infanzia per poi continuare fino all’adolescenza. 

Il bullismo infantile può avere radici complesse che viene a sviluppare in una età specifica in cui l’identità sociale del bambino cerca di affermarsi all’interno di un gruppo. 

I bambini coinvolti possono essere vittime, autori o spettatori passivi ed è molto importante da parte degli educatori, della famiglia e delle istituzioni scolastiche riconoscere i primi segni di bullismo per poter intervenire tempestivamente. 

Come riconoscere il bullismo infantile 

È importante comprendere che il bullismo non è semplicemente un normale conflitto tra bambini. Piccoli capricci che si possono risolvere con una lavata di capo o una nota sul registro di classe ma un atto intenzionale di potere e controllo. 

Riconoscere i primi segnali di un comportamento aggressivo e dannoso non è così immediato. A volte alcuni atteggiamenti possono passare inosservati ed è possibile che come genitore, educatore o insegnante non ci si renda conto di avere di fronte un bambino che sta affrontando una situazione spiacevole. 

Riconoscere il bullismo è cruciale per affrontarlo. 

Ecco alcuni segni comuni:

  • cambiamenti improvvisi di comportamento o umore;
  • ritiro ed isolamento sociale;
  • problemi di apprendimento o scolastico;
  • danneggiamento o scomparsa di oggetti personali;
  • lesioni fisiche immotivate o autolesionismo;
  • espressioni di paura, ansia o terrore nei confronti della scuola, dei compagni o del gruppo classe.

Un atto dovuto: la prevenzione 

Non è facile accettare che il proprio bambino possa essere vittima di un compagno o di un gruppo di amici e non è semplice pensare che il luogo in cui passa la maggior parte delle sue giornate (la scuola o la palestra per esempio) possa essere pericoloso per il suo benessere. 

Un tempo si diceva che fosse meglio prevenire che curare ed è in fin dei conti un detto popolare sempre attuale ma in caso di bullismo come possiamo mettere in pratica questo proverbio? 

La prevenzione del bullismo infantile richiede un approccio globale che coinvolga tutti, nessuno escluso. 

La famiglia, la scuola e la comunità possono mettere in pratica alcune strategie efficaci per prevenire gli atti di bullismo infantile. Alcune di esse includono:

  • educazione e consapevolezza. È opportuno insegnare ai bambini il rispetto, l’empatia e la gestione dei conflitti;
  • creare un clima di fiducia domestico e scolastico dove sentirsi liberi di parlare, confrontarsi o segnalare le difficoltà, emozioni e dubbi senza giudicare e mettersi sulla difensiva;
  • insegnare a identificare tutti quei comportamenti che possono sfociare in un atto violento, aggressivo e dannoso sia come vittima che come spettatore;
  • creiamo una rete di riferimento con la scuola, i compagni di classe, gli amici e tutta la comunità mantenendo un dialogo aperto e costante. 

Le strategie per affrontare gli atti di bullismo

Abbiamo osservato come sia essenziale affrontare in modo tempestivo ed efficace ogni atto di bullismo nei confronti dei bambini. In molti casi gli episodi di bullismo passano inosservati dal controllo di genitori e insegnanti. La paura di ritorsioni vendette e un maggiore accanimento porta la vittima ad aver timore di confidarsi. 

Le strategie per affrontare i comportamenti dannosi partono in primis dalla comunicazione con il proprio figlio creando uno spazio in cui può sentirsi a proprio agio nel parlare dei suoi sentimenti ed esperienze. 

È essenziale lavorare sulla comunicazione e il dialogo fin da piccoli creando un ambiente in cui il bambino possa non aver timore di esprimere i suoi dubbi, perplessità e problematiche. 

Affrontare un atto di bullismo insegnando al proprio figlio a difendersi a sua volta con aggressività non è una strategia efficace che porta a un risultato. 

Tuttavia, è possibile insegnare ai bambini che esistono alcuni comportamenti da mettere in pratica, come per esempio: 

  • ignorando le offese, le minacce o gli sberleffi girandosi dall’altra parte;
  • imparare a dire di no quando un atteggiamento o una richiesta non piace.

Perché il bullo si comporta così?

Le motivazioni alla base di un comportamento di bullismo non sono facili da individuare e spesso associamo alla figura del bullo un’aura mostruosa da cui difendersi scappando. Se da una parte abbiamo bambini vittime di un individuo che li sberleffa, mira a prenderli in giro o usa comportamenti violenti dall’altra parte abbiamo un ragazzino con problemi di gestione della rabbia o con una mancanza di controllo degli impulsi. 

La violenza, l’aggressività e la rabbia nei confronti di un individuo indifeso possono essere causati da un senso di inadeguatezza, fragilità, sofferenza e mancanza di integrazione nel gruppo sociale. 

A volte l’essere stati vittime di bullismo può portare a comportamenti aggressivi e prepotenti nei confronti dei compagni, amici e conoscenti. 

Il bullismo tra bambini è un problema che richiede l’impegno di tutta la comunità, nessuno escluso. Prevenire ed affrontare con educazione, consapevolezza e un forte sostegno da parte della famiglia, della scuola e delle istituzioni coinvolte. Un approccio collaborativo mirato a creare un ambiente sicuro e rispettoso di tutti i bambini può iniziare rivolgendosi a un team di esperti che potranno accompagnare la famiglia in un percorso mirato ed unico. 

Il centro Apis è a disposizione per un primo colloquio gratuito e senza impegno.  

Il lavoro di équipe del nostro centro ti permette di contare su professionisti differenti, come logopedisti, psicologi, neuropsichiatri, terapisti della neuro psicomotricità, terapisti occupazionali e altre figure specialistiche che pianificheranno un percorso su misura per tuo figlio; non esiste infatti un abito che vesta uguale per tutti, ma bisogna personalizzarlo. 

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dott. Federico Piccirilli

Psicologo, Psicoterapeuta