I cavalli di battagli dei nostri giorni sono ansia e depressione.

Ti sarà capitato nell’arco della vita di provare una sensazione di agitazione, mi riferisco ad una riposta fisiologica normale, circostanza nella quale avrai sentito le persone accanto a te che pronunciavano la mitica frase “stai tranquill*” e pur se in una situazione ancora non pesante (come quella del panico) ti sarà capitato di pensare (non di rispondere magari perché eri pres* dall’agitazione)

ti sembrasse facile, se fossi stato in grado di rimanere tranquillo non mi sarei agitato cavolo!!”.

Ecco… ora immagina questa scena in una condizione in cui il panico fa da padrone.

Oggi voglio oggi tornarti a parlare di Panico 🙀. 

Perché?

Se già qualche tempo fa i numeri erano di tutto rispetto 😩 dopo la pandemia panico e disturbi di ansia stanno vivendo un periodo d’oro (per loro 😅).

Per darti un’idea della portata di questo “mostriciattolo“: otto milioni gli italiani che ne soffrono o ne hanno sperimentato anche solo una volta la violenza. Non necessariamente l’episodio si ripete e nella quasi totalità dei casi non lascia strascichi.

Ma cos’è il Panico?

Nella vita può accadere di sperimentare alcune sensazioni (sia fisiche sia psichiche) non propriamente piacevoli, quali:

  • nausea
  • sensazione di soffocamento
  • sensazione di instabilità
  • brividi o vampate di calore
  • cuore a mille
  • sudorazione
  • confusione
  • disorientamento
  • sensazione di sentirsi al di fuori di sè
  • paura di morire o di impazzire
  • formicolio ed intorpidimento
  • dolori o fastidio al petto

Ti è mai capitato?Hai avuto l’onere o l’onore di sperimentarle sulla tua pelle?

Mi auguro di no, perché la sensazione più nitida può essere rappresentata dalla frase “c@@o sto morendo!” o anche “diavolo sto impazzendo!”.

Se non ti è mai successo avrai sentito qualcun* che si è trovato a fare i conti, almeno una volta nella vita, con questa percezione “devastante”.

Ma cos’è un Attacco di Panico?

Provo a raccontarti le differenze tra un Attacco di Panico e un Disturbo da Panico.

  • Un Attacco di Panico corrisponde a un momento di preciso terrore o paura, con il timore di un’insorgenza improvvisa di catastrofe. La persona, durante questi momenti, manifesta sintomi come palpitazioni, dolore o fastidio al petto, sensazione di soffocamento, sentendosi un pesce fuor d’acqua. Ciò la porta spesso a perdere il controllo della situazione. A differenza del Disturbo da Panico, l’Attacco di Panico è comunque un fenomeno singolo ed isolato, che lascia comunque nella persona la paura che questo possa ripresentarsi, alimentando la paura della paura. Per dirla alla De Niro (in “Terapie e Pallottole”) “Non ho avuto un attacco di panico, ma ho avuto paura di avere un attacco di panico!” ed è proprio così. Il timore che l’attacco arrivi è più forte dello stesso panico, e così si trasforma in “panico di avere un attacco di panico”.
  • Il Disturbo da Panico, invece, è un problema molto più strutturato in cui la persona ha imprevedibili e improvvisi attacchi di panico in situazioni normali.

A questo punto due domande ti saranno sorte spontanee:

Come diavolo lo risolvo?

Posso combattere da sol* l’Attacco di Panico?

In merito alla seconda domanda, partendo dal presupposto che governa il mio agire quotidiano per cui ogni persona ha tutte le risorse ed i punti forza che le occorrono per fronteggiare i propri disagi, credo che affrontare in autonomia il “mostro” del panico sia una strada percorribile, ma ritengo che da sol* il percorso sia abbastanza complesso.

Certamente potrai ricorrere a dott. Google cercando (come avrai già fatto immagino 😉) strategie tese a tenere a bada il “mostro“, ma il Self Help non sempre rappresenta la strada maestra.

Quindi, pur non credendo che in ogni situazione sia opportuno il fai da te, puoi cominciare a mettere in campo alcune azioni, molte altre le troverai sul già citato dott. Google (ma ripeto fai attenzione!):

  • Evita di assumere sostanze eccitanti, come la caffeina o l’alcool, che rischiano solo di peggiorare il tuo stato d’animo. Questo è sicuramente vero ma siamo proprio sicuri che si debba rinunciare a qualcosa per paura che questo possa peggiorare il sintomo? Ho lavorato con tantissime persone “innamorate” del caffè che avevano rinunciato a questo per cercare di abbassare il timore di avere episodi di panico, ma sono convinto che rinunciare per paura a delle cose piacevoli non sia la soluzione migliore.
  • Inizia a praticare esercizi di rilassamento e gestione del respiro. Anche questo molto utile, ma ad esempio potrei essere un “non appassionato” di rilassamento quindi perché modificare le mie tendenze? Sempre perché la paura del panico mi induce a farlo?
  • Cerca di rilassare il più possibile i muscoli; spesso, quando si hanno questi attacchi, risultiamo essere tesi come una corda di violino. Anche questo è vero ma è come dire “rilassati!” ad una persona che sta per morire, ergo più facile a dirsi che a farsi…ricordate la frase “stai tranquill*” con cui abbiamo iniziato questa riflessione?
  • Facilita la respirazione, per portarla a ritmi “normali”, ad esempio appoggiando una mano sulla pancia. Ti farà sentire subito più calmo e rilassato e ti aiuterà a portare il respiro normalizzato. Anche questo giusto, ma di difficile attuazione per una persona in stato di confusione.
  • Quando si hanno questi attacchi, spesso il pensiero più ricorrente è di non essere più in grado di respirare. Cerca di calmarti e pensa che se riesci a parlare, sei in grado anche di respirare. Un pensiero molto semplice e banale, ma che ti potrà essere d’aiuto. Anche questo sacro santo, ma come faccio a calmarmi se sono convinto di essere arrivato al capolinea della mia vita?

Insomma è vero ci possono essere accorgimenti da adottare che possono aiutarti nella gestione e nell’affrontare in autonomia il percorso di ripresa, ma la pratica poi non è cosi semplice come sembra!

Ancor più complesso se l’ansia o il panico dovessero colpire i nostri amati pargoli!

E se il Self Help non bastasse!?

Non sempre chi è in balia del panico riesce a farcela da solo.

Considerando ogni persona come essere unico, ciascuno avrà una storia diversa in risposta al Panico, ma anche chi non dovesse riuscire a farcela da sol*, non deve sentirsi debole e non deve temere di chiedere aiuto, anche questa cosa fondamentale purché sia una richiesta fatta alla persona giusta.

In altre parole chiedere aiuto alle persone care può sicuramente alleviare la nostra sofferenza (almeno temporaneamente) ma in condizioni di malessere durature sicuramente iniziare un percorso di Psicoterapia può rappresentare la strada migliore.

Ricapitolando sono molte le opzioni che hai per tornare a vivere seren* e liber* dalla paura:

1) seguire alcune strategie pratiche, impegnandoti da solo a farlo con l’obiettivo di riuscirci, non è facilissimo ma può essere il primo tentativo;

2) iniziare un percorso di Psicoterapia.

Se pensi che l’opzione n° 1 possa essere quella per te preferibile ed in attesa di iniziare il tuo percorso, permettimi di dare un piccolo spunto: 

evita di parlare a tutti e con tutti della tua situazione, è già un inizio per cominciare ad affrontare il problema!

Ancor più complesso se l’ansia o il panico dovessero colpire i nostri amati pargoli!

Se vuoi approfondire la nostra conoscenza o comprendere insieme quali strategie per migliorare la gestione dell’ansia dei tuoi figlichiamaci.

Ricordati che il lavoro di équipe del nostro centro ti permette di contare su professionisti differenti, come logopedistipsicologineuropsichiatri, terapisti della neuro psicomotricitàterapisti occupazionali e altre figure specialistiche che pianificheranno un percorso su misura per tuo figlio; non esiste infatti  un abito che vesta uguale per tutti, ma bisogna personalizzarlo. 

Contattaci per un primo colloquio gratuito e senza impegno!

Ti aspettiamo a Monterotondo (RM) in Via San Martino, 21.

Telefono 0687602258

Email info@centroapis.it

dott. Federico Piccirilli

Psicologo, Psicoterapeuta

Direttore del Centro APIS – Servizi di Riabilitazione dell’età Evolutiva Monterotondo

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