Non capita tutti i giorni di incontrare un neuropsicomotricista o meglio un terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva. 

Uno scioglilingua?… Si, vero, anch’io l’ho pensato la prima volta che ho letto questa “dicitura”. 

Una persona che fa giocare il mio bambino?… Si certo, ma qual è il fine di questo gioco?

Un terapista che fa… esattamente cosa?

Spesso mi ritrovo ad accogliere famiglie che arrivano, o su richiesta dei medici prescrittori o su indicazioni delle insegnanti, senza sapere cos’è la neuropsicimotricità e soprattutto senza sapere chi sono io: una sconosciuta che parla e gioca! Bene, allora da dove partiamo?

Qualche dato teorico: “Il Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva (TNPEE) o Neuropsicomotricista è una figura professionale, riconosciuta con Decreto del Ministero della Sanità n. 56 del 1997, che appartiene al novero delle «professioni sanitarie riabilitative» individuate dall’art. 2 della legge n. 251 del 2000. Svolge, in collaborazione con l’equipe multiprofessionale di neuropsichiatria infantile e in collaborazione con altri professionisti dell’area pediatrica, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione delle malattie neuropsichiatriche infantili, nelle aree della neuropsicomotricità, della neuropsicologia e della psicopatologia dello sviluppo (fascia di età 0 – 18 anni)”.

Operando all’interno della cornice teorica del modello biopsicosociale della disabilità proposto dall’Organizzazione Mondale della Sanità: il TNPEE pone attenzione alla globalità dello sviluppo, considerando l’equilibrio complessivo e l’integrazione di tutte le funzioni e le competenze, così come l’interazione tra stadio di sviluppo e evoluzione della patologia.

Nello specifico la terapia neuropsicomotoria

  • è rivolta a tutti i disturbi del neurosviluppo, ovvero:
  • disturbi neurologici
  • disturbi sensoriali
  • disturbi neuromotori (paralisi cerebrali infantili; distrofie; paralisi ostetriche etc.)
  • disturbi della coordinazione motoria (disprassia evolutiva)
  • disturbi dello spettro autistico
  • ritardi psicomotori e cognitivi
  • disturbi dell’attenzione (ADHD)
  • disturbi specifici di linguaggio e di apprendimento (dislessia, disortografia, discalculia, disgrafia)
  • sindromi genetiche
  • si basa sul gioco e sullo sviluppo delle abilità in ambiente naturale seguendo la motivazione del bambino. Attraverso il gioco infatti, il TNPEE permette ai bambini di apprendere una nuova competenza, di sviluppare le capacità motorio-prassiche, il linguaggio, la sfera emotiva. Così facendo il bambino acquisisceuna maggior consapevolezza corporea riuscendo poi a raggiungere quelle tappe dello sviluppo che per qualche motivo non sono ancora state acquisite.

Procediamo con ordine…

Il medico di riferimento, la cui diagnosi dà avvio alla terapia riabilitativa, è il neuropsichiatra infantile. 

Il TNPEE collabora nell’équipe multiprofessionale alla Valutazione e alla elaborazione del Progetto riabilitativo, curando l’attuazione di un preciso Programma di intervento. 

Come fa il TNPEE ad identificare le competenze del bambino? Attraverso l’osservazione del gioco spontaneo e utilizzando test standardizzati. 

Queste due categorie di “strumenti” sono di fondamentale importanza perché permettono al TNPEE di creare programmi di intervento individualizzati e adottare strategie e tecniche necessarie a raggiungere quelle condizioni in cui funzioni e abilità cognitive e motorie possano comparire ed evolvere malgrado le difficoltà di base.

Come già esposto, la neuropsicomotricità si configura come un intervento di tipo globale, ma soprattutto tiene conto della capacità del bambino di entrare in relazione con sé stesso e con gli altri attraverso la propria corporeità. Il bambino, per esempio, sin dai primi giorni di vita, sente, comunica, esplora, entra in relazione con l’altro e con il mondo attraverso il proprio corpo. Nello sviluppo tipico il corpo è lo strumento fondamentale ed imprescindibile che permette al bambino di crescere in senso globale, integrando affetti, relazioni, comportamenti e capacità cognitive.

Quindi il lavoro del TNPEE ha in primo luogo l’obiettivo di far conquistare al bambino una corretta percezione del proprio corpo, cioè la percezione inconscia della posizione dei vari segmenti corporei.
Dopo aver interiorizzato l’immagine mentale del proprio schema corporeo, il bambino può iniziare a lavorare sulla programmazione del movimento. 

È a questo punto che il terapista introduce la “novità”, ovvero l’attività iniziale con graduali modificazioni, così che il bambino si possa confrontare con “problemi motori” nuovi, trovandosi a doverli affrontare tramite posture e strategie diverse dalle precedenti. Riconoscendo la nuova “sfida” il bambino è portato a dover modificare i propri atteggiamenti posturali e quindi a programmarne di nuovi.
Ovviamente le attività proposte hanno sempre carattere ludico, quindi allettante per il bambino e si basano sui suoi punti di forza, evitandogli così possibili frustrazioni derivanti dal fallimento.

Il fine ultimo è dunque quello di sollecitare le abilità specifiche necessarie a soddisfare le richieste imposte dal mondo esterno, a casa come a scuola o al parco: poter giocare con altri bambini, fare un disegno, scrivere, partecipare attivamente al lavoro proposto in ambito educativo, sapersi vestire…etc.
Affinché un bambino impari a muoversi adeguatamente, deve avere l’opportunità di esplorare fisicamente lo spazio che lo circonda, così svilupperà la consapevolezza e la capacità di valutare l’interazione tra il proprio corpo e l’ambiente.

I consigli della neuropsicomotricista

  • Ascoltiamo e accogliamo i dubbi e le perplessità delle mamme: spesso ad accorgersi dei primi campanelli d’allarme del bambino sono proprio loro che riconoscono nel proprio bambino qualcosa che non va e chiedono un consulto ai medici di riferimento.
  • Rivolgetevi a professionisti esperti, informandovi rispetto al percorso formativo che hanno svolto e quali sono gli ambiti in cui può operare. 
  • Riconoscete il comportamento del bambino come una manifestazione di disagio e non come una provocazione personale.
  • Fatevi dare dei consigli per attività da fare con il vostro bambino anche a casa o nei momenti in cui state insieme, affinché le abilità apprese nella stanza di terapia possano essere generalizzate ma anche perché il bambino non smette mai di apprendere, soprattutto nel suo ambiente naturale.
  • Stimolate lo sviluppo neuropsicomotorio del vostro bambino attraverso l’esplorazione sensoriale sin dai primi giorni di vita e se è già più grande potenziate lo sviluppo linguistico, sensomotorio, cognitivo ed emotivo affettivo. 
  • Create dei giochi insieme al vostro bambino, ritornate con la mente nel passato e proponete loro delle attività che facevate da piccole cercando di mantenere un equilibro con l’età cronologica del vostro bambino ricordando che “Nell’uomo autentico si nasconde un uomo che vuole giocare!” 

Curiosità

  • Il TNPEE segue obbligatoriamente corsi di aggiornamento e qualificazione nell’ambito del programma nazionale per la formazione degli operatori della sanità ECM (Educazione Continua in Medicina).
  • Qual è la differenza tra psicomotricista e neuropsicomotricista (TNPEE)?
  • Ancora oggi c’è confusione tra psicomotricista e neuropsicomotricista; seppur potrebbe sembrare banale però i due termini non sono interscambiabili. Fino a circa 20 anni fa non c’era alcuna differenza, dal 1997 è stato sancito da un Decreto ministeriale che ad occuparsi di presa in carico-individuale, ri-abilitazione e terapia nell’ambito clinico-sanitario è il neuropsicomotricista (TNPEE).
  • Il TNPEE sostiene un lavoro di “rete”, scuola-famiglia-altre figure professionali, responsabili del bambino.

Se vuoi approfondire la nostra conoscenza o comprendere insieme quali leggi possano aiutarti in questo periodo, chiamaci.

Ricordati che il lavoro di équipe del nostro centro ti permette di contare su professionisti differenti, come logopedisti, psicologi, neuropsichiatri e altre figure specialistiche che ritaglieranno un percorso su misura per tuo figlio; non esiste infatti  un abito che vesta uguale per tutti, ma bisogna personalizzarlo. 

Contattaci per un primo colloquio gratuito e senza impegno!

Ti aspettiamo a Monterotondo (RM) in Via San Martino, 21.

Telefono 0687602258

Email info@centroapis.it

Dott.ssa Mariagrazia Guarino

Neuropsicomotricista dell’Età Evolutiva – Centro Apis

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