Un sonno ristoratore è senza dubbio necessario per una vita serena, sana e in equilibrio.

Ne abbiamo già parlato in un precedente articolo, proviamo oggi ad aggiungere altri spunti e consigli pratici!

Molte volte i genitori si trovano a preoccuparsi di fronte ai “Disturbi del sonno”, che pensate colpiscono il 25% della popolazione infantile (1 bambino su 4!!) nell’arco di tempo che va dall’infanzia all’adolescenza.

Spesso, quasi sempre, il disturbo tende a scomparire con il passare del tempo, a volte può persistere più a lungo causando forte disagio al minore e alla sua famiglia, con ricadute  negative sulla Qualità della vita.

Ma cos’è l’insonnia?Quando e come si configura?

Quando una bambino/a tarda ad addormentarsi per oltre 40/45 minuti, ha frequenti riscegli notturni senza poi riuscire a riprendere sonno in tempi brevi, si sveglia la mattina molto presto e questo avviene più di 3 volte nell’arco di una settimana possiamo orientarci nel definire questi “comportamenti” come insonnia infantile, il disturbo del sonno più frequente nei bambini.

Frequentemente questi disturbi sono l’esito di comportamenti genitoriali “disfunzionali” attuati nel momento di addormentare il bambino, che hanno generato circoli viziosi che si auto alimentano nel tempo (esempio: stare sempre vicino, tenerlo in braccio, cullarlo di continuo).
Comportamenti e atteggiamenti che assumeranno l’imperativo di rito, rendendo difficile per il bambino riprendere il sonno da solo in assenza dei riti “reiterati” nel tempo, togliendo cosi al bambino l’opportunità di essere autonomo.

Esistono poi altri disturbi del sonno correlati ad età e motivazioni diverse, che prenderemo in esame strada facendo nel nostro blog, quindi…restate connessi!

Ma come intervenire?

Partendo dal nostro motto per cui non esiste una taglia che vada bene per tutti, ma ogni intervento deve essere sartoriale e tarato su ciascuna persona considerandola unica e irripetibile, proviamo a dettare alcune linee guida che possono rivelarsi utili nel favorire il sonno dei bambini.

L’ambiente in cui si dorme deve essere buio, con una temperatura adeguata e non rumoroso. Gli orari del sonno devono mantenersi costanti e regolari, stabilendo una routine.

Prima di andare a dormire dovremmo caratterizzare questo tempo con azioni che si reiterano in maniera regolare e costante (esempio: mangiare, bagnato, leggere una storia).

Esistono alcune azioni che possano aiutare per favorire il sonno, provateci e fateci sapere come va 😉.

  • Definire orari regolari per addormentamento e risveglio.
  • Creare una routine/rituale positivo che preceda la messa a letto.
  • Il minore deve andare a letto ancora sveglio (assonnato magari ma sveglio!!).
  • Uscire dalla stanza prima che il bambino si addormenti, favorendo la sua autonomia e la percezione che possa riuscire da solo.
  • Slegare il momento dell’addormentamento da comportamenti quali essere in braccio, mangiare, bere, accarezzare le orecchie della mamma etc.
  • Evitare stimoli digitali la sera.
  • Essere autorevoli e assertivi nel far rispettare gli impegni/orari presi rispetto al sonno!

Se vuoi approfondire la nostra conoscenza o comprendere insieme quali strategie per migliorare il sonno di tuo figlio, chiamaci.

Ricordati che il lavoro di équipe del nostro Centro ti permette di contare su professionisti differenti, come logopedisti, psicologi, neuropsichiatri e altre figure specialistiche che ritaglieranno un percorso su misura per tuo figlio; non esiste infatti  un abito che vesta uguale per tutti, ma bisogna personalizzarlo. 

Contattaci per un primo colloquio gratuito e senza impegno!

Ti aspettiamo a Monterotondo (RM) in Via San Martino, 21.

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dott. Federico Piccirilli

Psicologo, Psicoterapeuta

Direttore del Centro APIS – Servizi di Riabilitazione dell’età Evolutiva Monterotondo

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